Salta la navigazione

Salvatore Quasimodo – Thanatos Athanatos (da “La vita non è sogno”)

E dovremo dunque negarti, Dio
dei tumori, Dio del fiore vivo,
e cominciare con un no all’oscura
pietra «io sono», e consentire alla morte
e su ogni tomba scrivere la sola
nostra certezza: «thànatos athànatos»?
Senza un nome che ricordi i sogni
le lacrime i furori di quest’uomo
sconfitto da domande ancora aperte?
Il nostro dialogo muta; diventa
ora possibile l’assurdo. Là
oltre il fumo di nebbia, dentro gli alberi
vigila la potenza delle foglie,
vero è il fiume che preme sulle rive.
La vita non è sogno. Vero l’uomo
e il suo pianto geloso del silenzio.
Dio del silenzio, apri la solitudine.

De Andrè – Elogio della solitudine 

“Anime Salve trae il suo significato dall’ origine, dall’ etimologia delle due parole “Anime Salve”. Vuol dire Spiriti Solitari, è una specie di elogio della solitudine. Si sa, non tutti se la possono permettere, non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati, non se la può permettere il politico. Un politico solitario è un politico fottuto di solito.
Però… sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante. Il circostante non è fatto soltanto dei nostri simili, direi che è fatto di tutto l’ universo, dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle … e…ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addirittura che si riesca a trovare anche delle migliori soluzioni e siccome siamo simili ai nostri simili, credo si possano trovare soluzioni anche per gli altri.
Con questo non voglio fare nessun panegirico nè dell’ anacoretismo nè del romitaggio, non è che si debba fare gli eremiti o gli anacoreti, é che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita – ed è stata una vita, non é che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’ idendità, credo d’ averla vissuta – mi son reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura. Invece l’ uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura…”

Ascolta “Elogio della solitudine”

De Gregori – Santa Lucia

Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi
e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillità di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.

Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l’anima e le ali.

Per chi vive all’incrocio dei venti
ed è bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.

Santa Lucia, il violino dei poveri è una barca sfondata, 
è un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona, perchè vada lontano,
fa’ che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,
anche la solitudine.

Ascolta “Santa Lucia”

Lascia un commento